La forma della luce. Il risveglio degli otto. Recensione Vol. 1

Scritto da Antonio Agostinacchio

4 Ott, 2020

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Il mio voto

(3.5/5)

La forma della luce – Il risveglio degli otto, Trama.

Ci dicono sempre che in ognuno di noi esistono Luce ed Ombra in egual misura, sta al singolo decidere quale via intraprendere. La verità è che la Luce ha iniziato ad abbandonare la Terra diversi millenni fa, offuscata dall’odio, dalla vendetta e dall’egoismo che dilagano sul nostro pianeta. Da secoli, gli esseri umani nascono privi di Luce, divorati dall’oscurità già dal grembo materno, perché è difficile fermare la corruzione, prepotente e incentivata dalle Ombre Risvegliate che governano il pianeta, portantodolo lentamente alla sua rovina. In questi ultimi anni, però, otto bambini sono venuti al mondo puri, Luci intatte, potenti. Loro verranno messi a conoscenza della vera storia, saranno indirizzati dalle loro guide, terrene e spirituali, verso un cammino che restituirà una speranza all’umanità. Il bene non dipende dalla razza cui appartieni, dal tuo essere umano.

 

 

«Non poteva salvare nessuno: un uomo senza Luce è destinato a diventare un’Ombra. Ma se quelle Ombre in divenire continuavano a devastare il mondo, come poteva far sì che le generazioni future potessero salvarsi? Doveva forse… estirparle?»

 

 

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In Italia abbiamo la tendenza, quando si parla di libri fantasy e non solo, di guardare sempre oltre i nostri confini. Di orientarci verso le storie inglesi, americane, senza mai cogliere i frutti del nostro giardino. Questa tendenza è, ahimè, incoraggiata molto spesso dalle grandi Case Editrici che preferiscono affidarsi a storie che hanno già avuto un gran successo di pubblico all’estero, anziché scommettere su sconosciuti autori nostrani. Certamente è una cosa comprensibile a causa dei rischi imprenditoriali che sono sempre alti, tuttavia la domanda sorge spontanea: perché queste CE si orientano in tal modo? Si sa, il mercato è dato dalla richiesta, ciò significa che siamo noi i colpevoli di questa tendenza, io te e tutti noi lettori. Se iniziassimo a leggere molto di più storie scritte da scrittori italiani anziché stranieri, anche le grandi CE inizierebbero a cambiare rotta. Ma come fare? È molto semplice.

Non so quanti di voi lo sanno, ma in Italia ci sono tantissime Case Editrici piccole che puntano forte sugli autori italiani. CE che ogni giorno combattono per rimanere a galla e per regalare un sogno a noi (si mi metto in mezzo anche io in quanto scrittore) autori italiani. Pertanto iniziamo a supportarle con più forza e facciamole diventare grandi. Non starò qui a elencarvele una ad una, invece vi parlerò di un libro che ho letto un po’ di tempo fa, e se mi seguite su Instagram lo ricorderete, edito da una di queste piccole realtà a cui facevo riferimento: IDEA – Immagine di Essere Altro.

Il libro di cui voglio parlarvi oggi è il primo della duologia Urban Fantasy de “La forma della luce” dal titolo “Il risveglio degli Otto” realizzato da Arianna Calandra. Un libro scritto molto bene, la cui trama viene portata avanti da una scrittura pulita e che ho apprezzato molto. Una scrittura per niente pesante, ma neanche banale nella sua forma.

Il lettore viene accompagnato all’interno della storia da quattro personaggi il cui punto di vista si alterna capitolo dopo capitolo: Luna, Keo, Adam e Daniel. Sono tutti caratterizzati con cura, come con cura sono ricreate le situazioni di vita dei quattro. Inseriti in contesti completamente diversi, ognuno di loro è la rappresentazione degli usi, dei costumi e dei modi di pensare e comportarsi tipici dei posti in cui sono nati e cresciuti.

Le trame dei quattro protagonisti si sviluppano in modo parallelo, ma tutte seguono un sentiero comune che li porterà alla piena comprensione di sé stessi e di ciò che realmente sono. Lungo il loro percorso si paleserà una guida personale che darà il via agli eventi, costringendo Luna, Keo, Adam e Daniel ad accettare ciò che sono e il baratro verso il quale sta precipitando il mondo e l’intera umanità ormai sempre più avvolta dalle Ombre. Infatti loro sono Luci Intatte e come loro ci sono altri quattro ragazzi, dei quali, però, almeno in questo primo libro, non abbiamo mai il punto di vista.

La forma della luce. Il risveglio degli otto è un libro difficile sul quale esprimere un parere, proprio per il fatto di essere il primo di due. È un libro che riprende a piene mani il topos classico della contrapposizione tra bene e male, in questo caso divenendo visibile nella dicotomia tra le Luci e le Ombre qui descritte.

Se la scrittura e la caratterizzazione dei personaggi è qualcosa che ho apprezzato molto, la trama, in questo primo volume, mi è sembrata sempre un po’ troppo piatta. Mi sarei aspettato da un momento all’altro che decollasse seguendo un climax che portasse al finale, ma questo non è mai accaduto. La narrazione è stata fin troppo lineare, dandomi la sensazione che l’intera opera fosse stata concepita come volume unico e poi tagliato successivamente per una scelta editoriale. Quasi come se si interrompa a metà, forse proprio sul più bello, nel momento in cui il tanto atteso decollo stava per giungere. Per tale motivo, sono convinto che bisognerebbe leggere entrambi i volumi, già pubblicati, per farsi un’idea esaustiva di ciò che l’autrice ha creato.

Personaggi

Luna, Keo, Adam e Daniel si presentano come ragazzi normalissimi, ognuno con i propri sogni e aspirazioni; ognuno con le proprie vite e i propri problemi. Tuttavia, in un modo o nell’altro, vengono spinti verso un sentiero già scritto e che non possono fare a meno di percorrere. Un po’ per inerzia, un po’ spinti dal senso di giustizia che alberga in loro. Mi è piaciuto molto come, seppur giungendo alla stessa conclusione, le strade intraprese siano state completamente differenti l’una dall’altra. Personalmente, tra tutti, Daniel, il ragazzo nativo americano che vive nella riserva con la sua famiglia, è quello che mi è piaciuto di più.

Ambientazione

Essendo un Urban Fantasy, l’ambientazione non è stata ricreata di sana pianta dall’autrice, però dietro c’è stato, senza ombra di dubbio, un profondo studio dei vari luoghi in cui si muovono i personaggi. Infatti luna è italiana, Daniel americano, Adam è israeliano e Keo è laotiana. Posti completamente differenti tra loro sia per storia, sia per usi e costumi che hanno portato ad avere davanti agli occhi un libro estremamente variegato che mette in luce le differenze presenti tra un popolo e l’altro.

Trama

L’idea che sta dietro le Luci Intatte e le Ombre Risvegliate che stanno prendendo piede per governare il mondo parte da un presupposto molto comune, ma declinato in un modo abbastanza originale, secondo il mio punto di vista. Come detto, la narrazione è un po’ troppo lineare e non ho mai percepito quel cambio di marcia necessario all’avvicinarsi della conclusione. Come detto sopra, molto probabilmente ciò è dato dal fatto (è una mia supposizione), fosse stato concepito come volume unico, poi diviso in fase di pubblicazione.

In conclusione: consiglio questo libro? Sì, a patto che vengano letti i due volumi insieme, altrimenti solo il primo può non appagare del tutto il lettore e lasciare un senso di incompiutezza.

Se vuoi leggere altre recensioni di questo genere, ti invito a dare un’occhiata alla recensione de La Quinta Stagione o a quella de Il priorato dell’albero delle arance.

 

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