Antonio ha scritto una storia che fin dalla prima pagina ti prende e ti coinvolge, con il giusto equilibrio tra mistero, segreti da svelare, avventura, affetti e fratellanze.
Un worldbuilding eccezionale, le foreste di Arcan e l’abisso di Noctis mi hanno conquistata, attraverso le parole dell’autore mi sono sentita trasportata su quelle strade, ho camminato con David, corso con Garrett. Li ho abbracciati con la mente, li ho presi per mano e con loro sono arrivata in fondo alla storia.
Un genere che pensavo non mi potesse più coinvolgere come quando ero più giovane, invece La preghiera degli innocenti mi ha riaperto il cuore per questo sottogenere del fantasy a cui ora so che non potrò mai dire addio.

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